I serial killers sono la peggior specie di assassini.
Essi violano il diritto alla vita per il solo piacere personale, e talvolta per la ricerca di una notorietà che dia senso alle loro altrimenti vuote ed insignificanti vite.
Un approccio scientifico garantisce la diffusione di una cultura che ci permetta di reagire in modo radicale ed immediato alla diffusione di questo fenomeno.
Dobbiamo essere più forti, più veloci, più preparati di loro.
Dobbiamo stargli un passo avanti, guardarli dall'alto.
La nostra unica arma è la conoscenza.
(David Papini)

venerdì 16 gennaio 2009

L'OMICIDIO SERIALE - Fase terza : l'eliminazione del corpo


In questa fase vediamo cosa succede nell'immediata fase dopo l'omicidio.
I comportamenti relativi al trattamento del corpo sono molto importanti perché ci parlano delle sensazioni e degli stati d'animo dei serial killers in questa delicata fase. Questo è il momento cruciale; la realtà dell'omicidio appare in tutta la sua crudità.
Passata l'euforia nella metà (52 per cento) dei casi c'è una fase in cui per la prima volta il criminale si accorge di cosa sia realmente accaduto. Se ci sarà pentimento, autodenuncia alle autorità, imbarazzo, dispiacere, o invece indifferenza, o addirittura godimento nello smembrare ed essere ancora in possesso del corpo questo dipende dai soggetti. In diffusi casi accade che il trattamento del cadavere sia molto diverso negli omicidi che seguono il primo.
Un soggetto racconta che durante il primo omicidio si è fatto prendere dal panico e ha "smembrato il corpo in fretta seminando pezzi qua e là per la casa, nel frigorifero, nel cestino..". Nei casi seguenti invece si è attrezzato di coltelli bisturi e seghe apposite e ha praticato un lavoro pulito e organizzato. Non hanno sospettato niente neanche i vicini di casa che lo vedevano scendere con grosse buste piene dalla mattina alla sera. In questo caso è ovvia la totale mancanza di rimorso; in realtà questo comportamento mette in evidenza solamente una preoccupazione per la propria insospettabilità e perfino una buona dose di godimento nel fare a pezzi il cadavere e poterne disporre a proprio piacimento come se fosse un oggetto di proprietà.
Per quanto riguarda invece i cadaveri lasciati sul luogo del delitto, si può parlare di cadavere lasciato in piena visibilità nel 42 per cento dei casi e di cadaveri nascosti in un modo o nell'altro nel 58 per cento dei casi.
Il corpo può essere lasciato all'esterno perché le circostanze non permettono all'autore del delitto altre possibilità.
Oppure può essere portato in un bosco o in un luogo isolato tentando di ritardarne il ritrovamento.
A volte il posizionamento del corpo può avere a che vedere con un messaggio che il criminale vuole mandare. E' questo l'esempio dei corpi che vengono ritrovati in posizioni specifiche (il 28 per cento dei casi). Le possibilità sono varie: il criminale vuole inscenare un crimine diverso o con delle sfumature rispetto a quello commesso. Per questo può lasciare il corpo di una donna in una posizione ed in uno stato in cui sia presupponibile la violenza carnale.
Altre ragioni sono la vergogna del criminale rispetto all'atto, in questi casi troviamo il corpo girato sulla schiena oppure coperto con un lenzuolo. Nel 17 per cento dei casi gli agenti non sono neppure sicuri se lo stato del corpo sia casuale o posizionato in modo speciale per obbedire a qualche fantasia del criminale.
A volte i corpi possono essere ritrovati in pose sessuali, o perché la fantasia del killer lo esigeva oppure in segno di disprezzo della vittima o di sfida dalle autorità e della società. Un corpo lasciato in una posizione bizzarra può essere una dichiarazione di strafottenza verso il mondo di una personalità molto egocentrica e con una elevata concezione di sé.
Un modo per dire che quell'individuo può fare quello che vuole quando lo desidera e che si sente libero e giustificato nel farlo.
Riguardo allo stato si può dire che il corpo viene trovato completamente svestito nel 47 per cento dei casi, con i genitali esposti nel 5 per cento dei casi, col seno (9 per cento) e sedere (11 per cento) esposto.
Oppure i vestiti della vittima possono essere stati usati per legare, imbavagliare o coprire la vittima o semplicemente lasciati intorno alla scena disordinatamente. Alcuni assassini rivestono la vittima, la lavano da sangue , le curano le ferite. Dennis Nielsen, un assassino quasi completamente paragonabile all'americano Jeffrey Dahmer che adescava giovani uomini e poi li portava a casa e li uccideva intratteneva bizzarri rituali con i cadaveri. Spesso li svestiva, faceva loro il bagno e accuratamente li puliva e li rivestiva per poi piazzarli a letto insieme a lui o sul divano a vedere la televisione insieme. Lo faceva per giorni fino a che il livello di decomposizione non era insostenibile.
Per il serial killer il luogo finale di destinazione del corpo può essere
importante per vari motivi. Per esempio i due soggetti precedentemente menzionati che hanno posizionato il corpo per far si che gli inquirenti credessero che si trattasse di uno stupro andato male, hanno lasciato il corpo in un luogo appartato ma non troppo perché volevano che fosse scoperto presto. Altri invece gettano i cadaveri nei fiumi carichi di pesi per farli affondare perché è chiaro che non vogliono che il corpo sia scoperto.
In altri casi il luogo dell'abbandono del corpo può essere simbolico o utile all'assassino per qualche ragione. Un soggetto, che lavorava in ospedale come autista di ambulanze, stuprava ed assassinava le vittime in parcheggi isolati, poi chiamava la polizia denunciando anonimamente il ritrovamento di un corpo, dopodichè entrava in servizio ed era mandato a prelevare la persona che lui stesso aveva ucciso.
Il luogo può ancora avere significato solamente per l'assassino, come il soggetto che seppellì le due teste delle donne che aveva ucciso in giardino fuori dalla camera di sua madre, che gli diceva sempre che non sarebbe mai riuscito ad uscire con loro. In questo caso il messaggio è fin troppo chiaro.
La psicosi paranoide di un altro soggetto fu manifestamente dichiarataallorchè venne sorpreso con tre cadaveri nel frigo, dai quali era solito prendere il sangue per berlo perché sosteneva che le streghe gli avevano ordinato di farlo in quanto il suo stesso sangue si stava asciugando.

Nessun commento:

Posta un commento

Progetto a cura di Chiara Migliorini e Martina Suriano.