I serial killers sono la peggior specie di assassini.
Essi violano il diritto alla vita per il solo piacere personale, e talvolta per la ricerca di una notorietà che dia senso alle loro altrimenti vuote ed insignificanti vite.
Un approccio scientifico garantisce la diffusione di una cultura che ci permetta di reagire in modo radicale ed immediato alla diffusione di questo fenomeno.
Dobbiamo essere più forti, più veloci, più preparati di loro.
Dobbiamo stargli un passo avanti, guardarli dall'alto.
La nostra unica arma è la conoscenza.
(David Papini)

venerdì 9 gennaio 2009

Ludwig: libero Marco Furlan, condannato a 27 anni per 15 omicidi commessi tra Italia e Germania


Tra il 1977 e il 1984, sotto il nome di Ludwig, commisero almeno 15 delitti (si sospetta che in realtà siano stati circa 28) tra Italia e Germania, mentre altre 39 persone rimasero feriti nei loro atti dichiaratamente neonazisti.

Stiamo parlando di Marco Furlan, 51 anni, e Wolfgang Abel, 49 anni, che rivendicarono quelle morti con una dettagliata lettera inviata al quotidiano Il Gazzettino, poi ribadì il concetto al quotidiano Repubblica nel 1980:

La nostra fede è nazismo. La nostra giustizia è morte. La nostra democrazia è sterminio. Rendiamo noto che abbiamo puntualmente rivendicato il rogo di san Giorgio a Verona con il messaggio inviato a “La Repubblica”. Alleghiamo un dischetto metallico identico a quello applicato sulla più grande delle tre torce usate. Gott mit uns

I due, il cui intento di “purificare il mondo”, furono arrestati il 4 marzo del 1984 dopo che aver cercato di dar fuoco alla discoteca “Melamara” di Castiglione delle Stiviere, Mantova.

Da quel momento ha avuto inizio un lungo e travagliato percorso processuale che li ha visti condannati a 30 anni di carcere il 10 febbraio 1987, rimessi il libertà il 15 giugno 1988 per decorrenza dei tempi di carcerazione, poi nuovamente condannati definitivamente a 27 anni di carcere l’11 febbraio 1991 dalla Corte di Cassazione.

Lo scorso 3 gennaio, dopo poco più di 18 anni effettivamente scontati nel carcere milanese di Opera, Marco Furlan è stato rimesso in libertà: ha fruito di ben 3 condoni e di 45 giorni per ogni semestre per via della buona condotta e può ora considerarsi un uomo libero.

Il suo compagno, invece, dovrebbe tornare a far parte integrante della società tra circa due anni. Che dire, saranno cambiati o dobbiamo iniziare a preoccuparci?


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Progetto a cura di Chiara Migliorini e Martina Suriano.