
Di Gordiano Lupi - Editoriale Olimpia
Che cos'è Serial Killer Italiani, edito da Editoriale Olimpia?
Un saggio, indubbiamente. Un testo che nella sua lunga parte introduttiva classifica e cataloga, espone teorie, racconta casi, fa confronti.
Ma in un periodo di comunicazione-shock come questo - in cui il termine "mostro" è diventato un uso comune per una categoria ben più ampia di persone rispetto ai "soli" Serial Killer - questo libro assume anche una connotazione diversa, quella, cioè, molto più tragica del libro di storia.
Perché a sfogliare le circa trecento pagine di questo interessante volume si scoprono sì gli orrori fuoriusciti dalle menti sconvolte di tanti nostri compatrioti, ma si ricostruisce anche un lungo percorso di sangue (temporale e geografico) - senza collegamenti se non quelli che ne ricava (fin dove possibile) la memoria - che avvolge la vita più o meno recente del nostro paese, tratteggiandone inquietudini sorte dalla vita di provincia o dai sobborghi delle periferie o ancora, a volte, anche dalle zone bene di città che tutti conosciamo. Lasciando piccole fotografie sbiadite di decine e decine di luoghi ben definiti e ben collocati in un periodo specifico e riconoscibile. Offrendoci tante piccole “cartoline dall’inferno” scritte e spedite da nomi che sono diventati indelebili personaggi italiani conosciuti nel mondo, come, ad esempio, il Mostro di Firenze o il più delineato Roberto Succo.
A tenerci per mano in questo viaggio di un secolo e mezzo (il primo serial killer di cui si parla, Antonio Boggia, ha lasciato rosse tracce di sè nella seconda metà dell'ottocento – gli ultimi, ovvero le Bestie di Satana ed Enrico Zanatti, sono saliti agli onori delle cronache giusto mesi fa) è Gordiano Lupi, già noto per le sue esperienze (oltre che come editore e come autore horror noir) nella saggistica. E come sempre, anche quando si parla di storia, l'autore non è trascurabile. Perché Lupi è Lupi e quando ti immergi in questo o quello specifico lungo momento di follia è la sua voce che senti. E' la sua voce che ti racconta. E anche se in questo libro non si vuole certo rielaborare in chiave letteraria episodi che già superano la fantasia, il tocco personale si nota. Conferendo all'esperienza di lettura quell'agrodolce delle storie raccontate da qualcuno che conosci. Così che, quando ti trovi di nuovo in quel momento in bianco e nero che la tua memoria non ha mai del tutto rimosso, ti confondi quasi e non sai più cosa tu abbia sentito dalla televisione, o dai vicini di casa, e invece cosa tu stia assorbendo dalle pagine di questo testo.
Che dire ancora? se - a mio parere - un libro su questo argomento, anche solo venti anni fa, sarebbe stato adatto solo ad uno studioso o a qualcuno che sarebbe poi stato additato dagli altri come un curioso-morboso, oggi queste tematiche hanno perso quella capacità di mordente sul "lato oscuro" lasciando intatta però la loro attrattiva letteraria e psicologia. E questo spiega il numero crescente di uscite di testi sui killer seriali, sui mass murder o sui tanti segreti neri (o nerissimi) che costellano il passato nostro e di quasi qualunque altro posto nel mondo.
Perché oggi - un libro sui serial killer è veramente un libro di storia, o almeno quasi. E perché tutti, leggendolo, vorremmo capire perché. Senza, in effetti, riuscirci.
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