I serial killers sono la peggior specie di assassini.
Essi violano il diritto alla vita per il solo piacere personale, e talvolta per la ricerca di una notorietà che dia senso alle loro altrimenti vuote ed insignificanti vite.
Un approccio scientifico garantisce la diffusione di una cultura che ci permetta di reagire in modo radicale ed immediato alla diffusione di questo fenomeno.
Dobbiamo essere più forti, più veloci, più preparati di loro.
Dobbiamo stargli un passo avanti, guardarli dall'alto.
La nostra unica arma è la conoscenza.
(David Papini)

sabato 16 agosto 2008

Adolescenti serial killer a Kiev


KIEV - Omicidi seriali, commessi per gioco da ragazzi di buona famiglia e filmati con il videotelefono, forse per uscire dalla noia della vita di provincia. L'Ucraina è sconvolta di fronte alla lunga scia di sangue lasciata da tre amici diciannovenni, che in meno di tre settimane hanno ucciso a sprangate 19 persone, scelte a caso nei loro agguati notturni. Una media di un'aggressione al giorno. Solo una persona è riuscita a sopravvivere al massacro.

Da metà luglio dello scorso anno cominciano i primi ritrovamenti di cadaveri con la testa fracassata e i volti irriconoscibili. Sono uomini, donne, anziani, c'è pure un ragazzino di 13 anni.
I presunti mostri sono tre e vengono scoperti per caso, durante un posto di blocco: nella loro auto nera di marca occidentale spunta una spranga ancora sporca di sangue. Gli agenti perquisiscono anche le loro case e trovano una serie di dischetti con le immagini di 19 atroci delitti, che indugiano anche sulla lenta agonia di alcune vittime. Sono immagini scaricate dalla videocamera dei cellulari all'ultima moda dei tre ragazzi, che alla fine confessano senza però spiegare il loro movente.

Secondo gli investigatori, la banda agiva per puro divertimento e forse voleva diffondere i video agghiaccianti su internet. I tre amici compivano i raid di notte, scegliendo a caso le vittime e sfigurandone la faccia per ostacolare l'identificazione. In alcune occasioni, sarebbero tornati la notte stessa sul luogo del delitto per compierne un altro.

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Progetto a cura di Chiara Migliorini e Martina Suriano.