
In questa giornata di processi ed inchieste fa capolino anche Sonya Caleffi, l’infermiera serial killer di Como che tra il 2003 e il 2004 avrebbe ucciso con iniezioni di aria almeno cinque suoi pazienti. Dico “almeno” perchè cinque è il numero dei delitti confessati dalla Caleffi, ma all’epoca dei fatti le morti sospette erano molte di più.
L’infermiera, giudicata “lucida, in grado di intendere e volere, perfettamente consapevole delle conseguenze letali delle iniezioni d’aria praticate agli anziani pazienti“, era stata processata la scorso marzo e condannata a 20 anni di reclusione.
Ma la procura generale di Milano non si era detta soddisfatta della pena ed aveva fatto ricorso alla Cassazione affinché fosse riconosciuta l’aggravante della premeditazione e quindi assegnata una condanna più severa.
Il ricorso è stato respinto oggi dalla prima sezione penale della Cassazione, che ha confermato la condanna a 20 anni di carcere, come stabilito in appello lo scorso marzo.
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