I serial killers sono la peggior specie di assassini.
Essi violano il diritto alla vita per il solo piacere personale, e talvolta per la ricerca di una notorietà che dia senso alle loro altrimenti vuote ed insignificanti vite.
Un approccio scientifico garantisce la diffusione di una cultura che ci permetta di reagire in modo radicale ed immediato alla diffusione di questo fenomeno.
Dobbiamo essere più forti, più veloci, più preparati di loro.
Dobbiamo stargli un passo avanti, guardarli dall'alto.
La nostra unica arma è la conoscenza.
(David Papini)

venerdì 11 luglio 2008

Serial Killer. Storia, sangue, leggenda

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Di Harold Schechter, David Everitt.
Arcana.



“Serial killer”: un’espressione che non ci scandalizza quasi più e che, anzi, ormai è entrata nell’uso comune. Eppure è stata coniata poco tempo fa – negli anni Settanta, per la precisione, dagli investigatori dell’fbi – perché prima di una certa epoca esistevano ancora semplici “mostri”, “efferati assassini”, o tutt’al più “maniaci”.

In compenso, il loro profilo psicologico è sempre stato lo stesso: persone capaci di compiere almeno tre omicidi lungo un arco temporale relativamente lungo. Le ragioni? Più o meno sempre le stesse, anche quelle: sadismo, vendetta, riscatto sociale e (ovviamente) sesso.
Tutto questo immaginario è stato letteralmente vivisezionato da Schechter ed Everitt per dare vita al loro Serial Killer: storia, sangue, leggenda, dove i due autori ricostruiscono al 100 per cento un fenomeno che continua a mantenere una salda presa sull’immaginario collettivo: dalla preistoria di Jack lo Squartatore ai giorni nostri. Da fenomeno cult marginale, ristretto alla nicchia dei fan più oltranzisti del cinema splatter, la fascinazione morbosa per gli assassini seriali si è ormai trasformata in un vero e proprio genere di massa, alimentato da un crescente e spasmodico interesse da parte dell’industria culturale.

Arte, cinema, ossessioni, tipologie, modus operandi, statistiche, curiosità e quant’altro rientri anche marginalmente nell’argomento, non sfuggono alla lente investigativa di Schechter ed Everitt che, aiutati da uno stile pop e divulgativo riescono a informare e analizzare il quadro socioculturale dei nostri giorni, nonché a intrattenere il lettore con le giuste dosi di ironia e black humour.

Contiene un capitolo esclusivo sui serial killer italiani curato da Silvia D’Ortenzi. Il Mostro di Firenze, il killer dello Zodiaco, Donato Bilancia, Michele Profeta: quali sono le differenze e i profili psicologici degli assassini più efferati?

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Progetto a cura di Chiara Migliorini e Martina Suriano.